L’11 e il 12 Novembre, al Palacongressi di Rimini, si è svolto il primo convegno internazionale DIDATTICHE 2016 – IMMAGINARE, SPERIMENTARE, INNOVARE promosso dal Centro Studi Erickson. Una grande occasione di crescita personale e professionale a cui noi di jackpotato non abbiamo saputo resistere. Sessioni plenarie, tavole rotonde, flipped workshop, aule simulate, laboratori, workshop e question time hanno scandito, a ritmo incalzante, le nostre giornate.
E’ stato molto difficile scegliere solo alcuni dei molteplici eventi che si sono susseguiti nelle due giornate e che hanno spaziato dalle didattiche disciplinari, alle diverse educazioni, da approcci e metodologie innovativi, a strategie e strumenti per coinvolgere gli alunni nel proprio processo di apprendimento. Dopo lungo e attento ragionare ho deciso di dare un taglio pragmatico alle mie scelte, orientandomi sulle discipline che insegno, matematica e inglese.
In questo post vi parlerò in particolare del workshop a tema CLIL e del laboratorio sull’uso di un puppet (pupazzo) nella didattica dell’inglese.
AN INTORODUCTION TO CLIL- Donatella Fitzgerald
Anche i meno esperti ormai sanno che il termine CLIL è un acronimo che sta per Content and Language Integrated Learning, e consiste nell’insegnamento di una disciplina, o parte di essa, in lingua inglese. Oltre a un kit con vari materiali e suggerimenti, la relatrice del corso ha fornito numerosi spunti per la progettazione di un’attività CLIL. In primo luogo non è necessario che venga svolta frequentemente, basta qualche argomento ogni tanto, l’importante è che in quelle occasioni ci sia immersione nella lingua. Inoltre l’attività CLIL deve inserirsi nel curriculo della scuola e i materiali scelti devono essere di qualità. Infine le attività didattiche programmate devono andare a sviluppare quelle che, secondo la tassonomia di Bloom, vengono indicate come competenze di ordine superiore: analizzare, valutare e creare. Al termine della presentazione teorica abbiamo lavorato in gruppo per sperimentare la progettazione interdisciplinare di un’unità CLIL.
PUPPET POWER!- James Robinson
Questo laboratorio è iniziato con una magnifica sorpresa: il relatore ci ha infatti regalato un pupazzo, Lucky.
Quale miglior modo per stimolare la motivazione e l’attenzione? Il pregio di questo laboratorio è stato senza dubbio il coinvolgimento, che ci ha permesso di sperimentare concretamente le attività didattiche da riproporre in classe. Il puppet crea una sorta di legame tra insegnante e alunno e permette di variare le dinamiche della lezione: può diventare l’assistente dell’insegnante, può insegnare canzoni e filastrocche, può facilitare il dialogo con i bambini. Si può distinguere inoltre tra il pupazzo di classe, che entra in gioco nelle ore di inglese, o i pupazzi personali, come i finger puppets, piccoli pupazzi da inserire sulle dita, realizzabili anche con la carta. Il pupazzo può essere usato, per esempio, in giochi per discriminare due campi semantici, facendolo girare verso destra se l’insegnante dice un frutto, verso sinistra se l’insegnante dice un colore. Insomma le applicazioni sono innumerevoli. Non so voi, ma a me è venuta voglia di tornare in classe prima per poter sperimentare l’uso dei puppets!
Al termine di questa due giorni così intensa sono tornata a casa stanca ma carica di nuovi stimoli e di nuove idee da riproporre nelle mie classi. Esperienza che rifarei? Assolutamente sì!
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