Come prima attività di inglese del nuovo anno ho deciso di proporre una riflessione su un tema di scottante attualità. Mi riferisco ai tanto discussi compiti a casa, in inglese homework.
E voi? Siete favorevoli o contrari?
Le discussioni a tema compiti sono all’ordine del giorno su tutti i principali mezzi di comunicazione, dove si alternano opinioni contrastanti. Ma qualcuno ha mai chiesto il parere degli interessati? Noi insegnanti ci siamo mai presi l’impegno di spiegare il perché dei compiti ai nostri alunni? Io ho deciso di iniziare da loro, anche se negli anni ho sviluppato un mio punto di vista: favorevole sì, ma con moderazione. I miei alunni passano a scuola otto ore al giorno e ritengo che, in quanto bambini, abbiamo la necessità di giocare e passare del tempo con la propria famiglia. Per questo nel mio team abbiamo deciso di assegnare i compiti solo nel week end o di settimana in settimana, facendo nostro il motto “pochi ma buoni”. Ovviamente le opinioni in merito sono tantissime, se ne potrebbe parlare per giorni, ma in questo caso vorrei concentrarmi sui bambini.
Ho stabilito di proporre l’attività in modo simpatico e scherzoso partendo dalla lettura del testo illustrato “I DIDN’T DO MY HOMEWORK BECAUSE…” di Davide Cali e Benjamin Chaud. Me ne sono innamorata appena l’ho visto. Affronta il tema dei compiti attraverso le bugie esilaranti di un bambino con una fantasia, oserei dire, fuori dal comune. Scuse assurde e buffe si susseguono di pagina in pagina fino al finale, che sorprende. Mi sono divertita tantissimo a leggerlo e non vedo l’ora di proporlo di classe.
Il testo non è semplice, ma le illustrazioni possono agevolare la comprensione di tutto il vocabolario. Ho trovato anche un paio di video su youtube per l’ascolto in lingua della storia.
https://www.youtube.com/watch?v=JOebhMYImFg
Come attività di rielaborazione e di riflessione ho preparato un piccolo minibook con cui ricollegarsi al libro e contemporaneamente iniziare una breve riflessione sui compiti.
Dopo la compilazione del libretto ogni alunno dovrà pensare alla propria esperienza grazie a delle domande stimolo, che faranno da sfondo ad una discussione di classe, da svolgere rigorosamente in cerchio.
Avete mai dimenticato di fare i compiti? Perché? Come vi siete sentiti? Perché, secondo voi, si danno i compiti? Come si sentono i bambini che li fanno sempre quando i compagni li dimenticano? Esistono solo compiti scolastici?
La discussione dovrebbe portarli non solo a riflettere sulle loro emozioni, ma anche a calarsi in un punto di vista diverso, favorendo l’empatia e la comprensione dell’altro. Lo scopo dovrebbe proprio essere quello di responsabilizzarli. A tal fine ho preparato anche dei bigliettini da incollare sul diario.
Il primo è un “Homework free pass”, un buono per non fare i compiti della settimana, da assegnare a chi si è impegnato con costanza nelle attività. Il secondo è un “Missing homework sheet” da incollare sul diario al posto della classica comunicazione alle famiglie. In questo caso l’alunno dovrà riflettere sul perché non ha svolto il compito e impegnarsi formalmente a recuperarlo entro un termine stabilito da lui.
Tutti i materiali li potete trovare in SCHEDE DIDATTICHE – categoria FESTIVITIES/HOLIDAYS o direttamente a questo link:
https://www.jackpotato.it/schede-didattiche-2/festivities-holidays/
Altre attività per i primi giorni di scuola le potete trovare qui:
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Spero che abbiate trovato l’articolo interessante, buon lavoro teachers!
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