Ho deciso di riflettere su almeno 10 fattori che influenzano l’apprendimento perché, come ogni anno, alla consegna delle schede di valutazione, mi capita di incrociare lo sguardo dispiaciuto di qualche alunno, dopo avere dato una prima occhiata all’elenco dei voti.
Allora mi chiedo: “ma sono certa d’avere valutato tenendo conto di tutti gli aspetti? Avrei potuto pianificare, osservare, verificato quel particolare aspetto? E l’ho fatto in modo superficiale o non l’ho proprio tenuto in considerazione?…ecc”.
Gli “avrei potuto”, nonostante l’impegno costante e le molteplici proposte pianificate, mi rimbombano in testa. La valutazione è un capitolo a sé, infinito e complesso, su cui però non vorrei soffermarmi oggi.
Mi piacerebbe invece creare un momento di riflessione e confronto con i lettori di Jack Potato ponendo l’accento su almeno dieci aspetti da tenere sempre in considerazione poiché influenzano l’apprendimento e il conseguente rendimento degli alunni.
Iniziamo 🙂
UNO: apprendere non è solo questione di intelligenza, nel senso comune del termine, o solo di dotazione cognitiva, ma in tale processo è molto più rilevante la tipologia personologica. Dobbiamo studiare i nostri alunni secondo uno schema che riporti le diverse dimensioni della personalità: cognitiva, affettivo- relazionale, linguistica, sensoriale, motorio-prassica, comunicazionale.
DUE: è importante stabilire quali strategie utilizzano i bambini per apprendere, memorizzare, rielaborare e con quale grado di autonomia e consapevolezza lo fanno. Hanno un’intelligenza di tipo analitico, creativo o pratico?
TRE: dobbiamo osservare e chiederci se indipendentemente dall’età anagrafica, hanno raggiunto il giusto grado di astrazione e le capacità logiche necessarie per seguire adeguatamente quanto proponiamo, o si trovano ancora allo stadio preoperatorio.
QUATTRO: da considerare seriamente sono anche i ritmi circadiani soggettivi: alcuni bambini carburano di mattina, altri invece sono attivi il tardo pomeriggio. Questa particolarità può rendere estremamente difficoltosa la mattinata scolastica e molto pesante l’attività di studio personale a casa.
CINQUE: un aspetto molto importante ai fini dell’apprendimento è quello interpersonale, emotivo, caratterizzato dal senso di autostima, dalla motivazione allo studio e dal locus of control, che sarà esterno se attribuito a stimoli e capacità al di fuori di sé o interno se l’alunno attribuisce a se stesso il raggiungimento, o meno, degli obiettivi prefissati.
SEI: è fondamentale anche l’autoefficacia, cioè la capacità di riprendersi dai fallimenti e di accostarsi alle situazioni con ragionevole ottimismo, senza pensare che andrà per forza male (Goleman).
SETTE: la capacità non è una proprietà fissa, è variabile, per cui può essere potenziata.
OTTO: le buone relazioni sociali aiutano lo sviluppo intellettivo e abbassano il livello di ansia. La cooperazione fra individui sarà uno dei modi principali di mettere a frutto le risorse intellettuali a disposizione. Il Q.I non è predittivo del futuro delle persone, si limita a definire la possibilità di successo scolastico, anche se il mondo reale è diverso.
NOVE: l’intelligenza non può essere considerata la semplice capacità di apprendere contenuti scolastici, nozioni e regole: C’E’ MOLTO DI PIU’!
DIECI: infine ogni insegnante dovrebbe essere dotato di intuito, forte empatia e spirito critico e autocritico. Questi aspetti vengono acuiti dall’esperienza, che è il più importante elemento per qualsiasi professione, a maggior ragione per l’insegnamento.
I tuoi commenti e suggerimenti ci fanno piacere e sono fondamentali per una reale condivisione di esperienze.
Tutte le informazioni le ho recuperate da un testo molto interessante e di grande aiuto: ” Risolvere i conflitti in classe” – di Rita Fabiani e Claudio Passantino- Edizioni Erickson
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