Se condividiamo il principio secondo cui la percezione è il mezzo attraverso il quale raccogliamo le informazioni dal mondo che ci circonda e i nostri sensi gli strumenti primari che veicolano l’informazione verso la memoria e la capacità cognitiva, è immediatamente evidente l’importanza di sollecitare a scuola …
esperienze in cui sia coinvolto il maggior numero possibile di sensi del bambino
La didattica esperienziale ha grandi potenzialità per permettere ai bambini di comprendere i meccanismi sottesi alle operazioni concrete in cui sono coinvolti e di passare poi alla concettualizzazione delle esperienze.
Nelle classi seconde dopo avere introdotto il nuovo lessico corrispondente alle quattro forme geometriche: square, triangle, rectangle e circle mi sono ispirata ad un’immagine del libro e ho fatto realizzare ai bambini un robot utilizzando le 4 forme studiate. L’input linguistico dovrebbe sempre essere inserito in un processo integrato mente-corpo, in cui l’informazione viene veicolata attraverso più canali contemporaneamente perché essa stessa nasce in un contesto di vita, di esperienza.
Esemplificando se parliamo di forme geometriche, nell’ottica di una didattica esperienziale non potrai non prevedere un momento in cui usino concretamente le forme per dare vita a qualcosa di nuovo, diverso ma sopratutto personale.
Ho diviso la classe in piccoli gruppi ed ognuno doveva utilizzare le forme date, in colori differenti (che conoscevano già in L2) e creare un Robot. Prima di incollare le forme sul cartoncino, che fa da sfondo, i membri di ogni gruppo dovevano scegliere un nome per il soggetto realizzato e sapere indicare quali, quante e di che colore erano le forme utilizzate.
Le domande che ho utilizzato per invogliare gli alunni a descrivere il lavoro sono state: What colour is the circle/rectangle/…? How many shapes are there? How many triangles/squares/rectangles/circles?
Il lavoro è piaciuto moltissimo, la descrizione in L2 guidata dal capogruppo veniva fatta di fronte alla classe. Anche se a volte può essere difficile da gestire e caotico in classi numerose e vivaci, il lavoro di gruppo è rassicurante, fa sentire a proprio agio anche chi di fronte all’intera classe teme di esprimersi, esporsi o sbagliare.